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Percorso di sostegno individualizzato (conclusione progetto Volo 2) Come descritto nella relazione del progetto Volo 2 (Settembre-Dicembre 2022), 3 dei 4 ragazzi seguiti hanno concluso positivamente il percorso progettuale avendo raggiunto un buon risultato scolastico e un metodo di studio più solido; inoltre sono stati accompagnati i genitori ad una maggiore consapevolezza e hanno migliorato le loro competenze, in un clima di migliore benessere e comunicazione; sono state trovate nuove figure di riferimento e di sostegno all’interno della scuola o si è traghettata la situazione verso una progettualità diversa viste le esigenze particolari e il bisogno di un’ altra rete. Questi processi si sono attuati grazie ai progetti Volo e Volo 2.  

Per un ragazzo, come già anticipato nella relazione, “il progetto proseguirà per tutto l’anno scolastico 2022/23 con interventi di rimotivazione, di coordinamento con gli insegnanti e con le attività di studio settimanali.

Progetto Arcipelago 

Vogliamo proporre alle scuole secondarie di primo grado G. Marconi e G. Salvemini dell’Istituto Comprensivo Biella III, il progetto Arcipelago già avviato negli anni precedenti in diverse scuole della città di Biella. Crediamo sia importante, anche se per un percorso limitato, sostenere i ragazzi all’interno delle scuole perchè conosciamo la difficile situazione che stanno attraversando. Riconosciamo la necessità di dare supporto alle scuole secondarie di primo grado e ai ragazzi di quell’età consapevoli di quanto ci sia bisogno di diverse risorse in un contesto che deve corrispondere a molteplici esigenze e al depauperamento didattico ed educativo causato anche da 2 anni di pandemia. Sappiamo importante poter aiutare, pur con risorse limitate, le istituzioni scolastiche a rispondere ad un bisogno così grande e che, anche un intervento circoscritto ma in continuità con un lavoro consolidato, se gestito con metodo, possa determinare dei processi virtuosi. La scuola stessa ci ha sollecitato a proseguire l’intervento degli anni passati per un supporto diretto agli studenti e agli insegnanti stessi che si trovano a dover affrontare una complessità emotiva relazionale sempre maggiore, anche a percorso scolastico avviato, ricalibrando gli obiettivi, consapevoli dell’efficacia dell’intervento. 

Il progetto Arcipelago è un progetto “storico” dell’Associazione ABC onlus che, per la prima volta dopo anni, non è stato finanziato per l’anno scolastico 2022/2023. E’ stato inizialmente un progetto sperimentale, ormai consolidato, che ha visto protagonisti, all’interno di una rete costruita su valori, significati, attività e intrecci di diverse identità, il privato sociale, il Comune di Biella e le scuole secondarie di primo grado della città di Biella (Scuole Marconi e Salvemini, San Francesco, Nino Costa).  

Il progetto Arcipelago propone un intervento in piccolo gruppo di sostegno educativo-didattico, in orario scolastico in un’aula messa a disposizione, per ragazzi in difficoltà emotiva, relazionale, scolastica e famigliare, proponendo loro, appunto in piccolo gruppo, attività di studio, di ascolto, rimotivazione, orientamento, consapevolizzazione dei processi, mediazione.  

L’attività proposta sarà attenta a sostenere anche il rapporto educativo tra adulti e ragazzi e la relazione tra pari in termini collaborativi, di confronto, di elaborazione di significati e di gestione di una autorità sana. Si cercherà di cogliere e di svelare la bellezza e le risorse (anche minime) che permangono in loro. Al di là del dolore, della fatica, del profondo disagio, aumentato in questi anni di pandemia, rimane la fiducia nelle tante possibilità delle persone e nella potenzialità di piccoli cambiamenti virtuosi e verso il bene. 

Ci sono forme di malessere molto appariscenti, visibili, che fanno notizia e che per questo hanno una rilevanza a livello pubblico. Accanto a questo fenomeno “rumoroso” esiste una forma di disagio con una voce più flebile, a volte confuso, poco chiaro, a volte relegato ad un ambito privato (famiglia, insegnanti) che si tende a tenere nell’ombra o a sottovalutare nella speranza che si risolva da sé, magicamente. É il disagio emotivo-relazionale, e poi comportamentale, che non ha una rilevanza clinica pur segnalando la presenza di una sofferenza. Tale difficoltà, talvolta derivante anche da patologie o da disturbi, anche di apprendimento (pur chiaramente identificati) esiste e si esprime poi con forza coinvolgendo inevitabilmente i genitori, gli insegnanti e vari operatori professionalmente coinvolti in diverse attività. Su questo sfondo il progetto calibrerà l’intervento in modo da rispondere il più possibile ai bisogni dei partecipanti. 

Questo percorso di accoglienza e di accompagnamento, che rappresenta il nostro lavoro, è svolto attraverso azioni concrete, a partire dalla situazione reale: con una gestione delicata della crescente complessità, cerca di sostenere e di alleviare, dove possibile, le situazioni in difficoltà. Il progetto vuole anche affiancarsi a chi ha potuto esercitare e scoprire nuove competenze ricercando, anche “grazie” a questa emergenza pandemica, nuove risorse e possibilità.  

La finalità principale, una volta identificata la questione, è di supportare queste situazioni e alleviare, dove possibile, la fatica, mettendo in campo le risorse educative presenti, personali ed istituzionali in un’ottica preventiva per il maggior benessere di tutte le persone coinvolte.  La possibilità di trovare qualche piccolo risultato anche dal punto di vista didattico può accrescere la motivazione e l’autostima. 

La scuola diventa perciò uno spazio di ascolto e di analisi di queste situazioni alla ricerca di un sostegno e di uno sguardo diverso. 

Poter lavorare all’interno della scuola permette agli operatori di avere uno scambio di informazioni e condivisioni più fruttuoso ed efficace con le figure educative presenti nella scuola e facilita la condivisione di sguardi educativi tra gli operatori che possono attivare modalità relazionali e motivazionali e di sostegno direttamente sul “campo”. Inoltre il rapporto con le famiglie, dove possibile, risulta importante al fine di poter condividere alcune finalità e proposte ed avere uno sguardo condiviso di diversi professionisti.

Resoconto progetto

Ecco un breve resoconto del periodo febbraio-giugno 2023: 12 ragazzi/e delle tre classi delle scuole medie Salvemini e Marconi hanno avuto l’opportunità di essere seguiti settimanalmente in piccoli gruppi o individualmente da due operatori di ABC in collaborazione con gli insegnanti e i genitori. In un clima di ascolto, fiducia, non giudizio e dialogo aperto si è cercato di favorire concretamente lo sviluppo e la crescita di persone responsabili, che sanno agire con libertà e rispetto, capaci di relazioni positive, umane ed amorevoli. Il lavoro svolto non è quindi soltanto sul recupero delle difficoltà scolastiche, ma sulla rimotivazione, sul superamento dei disturbi comportamentali, del disequilibrio emotivo, dell’inconsapevolezza e della disconnessione dalla realtà e da se stessi.

Di seguito la relazione più dettagliata redatta dagli operatori di ABC

“Non giudicare ciascun giorno in base al raccolto che hai ottenuto ma dai semi che hai piantato”. Robert Luis Stevenson 

PROGETTO VOLO 2 (sintesi dell’attività svolta)

IL PROGETTO VOLO 2 SI È RIVOLTO A SOSTEGNO DI UN RAGAZZO (V.) CHE A CONCLUSIONE DEL CAMMINO POSSIAMO DIRE CHE, NON SOLTANTO HA SPICCATO IL VOLO, DOPO TRE ANNI DALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO, MA CHE STA INIZIANDO A SORVOLARE LE CIME DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO. 

IL TRAGITTO DI QUEST’ANNO, TUTTAVIA, NON È STATO FACILE. PUR PREVEDENDO GRAN PARTE DELLE SUE DIFFICOLTÀ, LA FATICA CHE SI È RISCONTRATA È SULL’ALTA INTENSITÀ DI MANIFESTAZIONE DI QUESTE PROBLEMATICHE, IN ALCUNI MOMENTI: COMPORTAMENTI INADEGUATI E SFIDANTI, INFLUENZE POCO POSITIVE IN CLASSE (CHE GLI HANNO FATTO ASSUMERE ATTEGGIAMENTI OSTILI E DI EMULAZIONE), POCA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO, SREGOLATEZZA EMOTIVA, DIFFICOLTÀ NEL RAPPORTO CON LA MAMMA ECC.; EVENTI CHE SI SONO ABBATTUTI, OSTACOLANDO LA ROTTA, COME PERTURBAZIONI IMPROVVISE O COME NECESSARIE FERMATE PER AFFRONTARE IL TRATTO DI VOLO SUCCESSIVO. .

SI E’ INTERVENUTI SIA SUL PIANO STRETTAMENTE DIDATTICO, RELATIVAMENTE, SOPRATTUTTO, ALL’ORGANIZZAZIONE E AL METODO DI STUDIO, SIA SUL FRONTE DEL COMPORTAMENTO E DELLA MOTIVAZIONE. ENTRAMBE QUESTE AREE SE NON PRESIDIATE RISCHIAVANO DI INFICIARE IL BUON ESITO DELL’ANNO SCOLASTICO, META DI ATTERRAGGIO DAL PUNTO DI VISTA DELLA SCUOLA SUL PIANO DIDATTICO. INCIDE OVVIAMENTE LA FRAGILITÀ A LIVELLO FAMIGLIARE IN TERMINI DI GESTIONE EDUCATIVA CHE IL PROGETTO SOSTIENE GRAZIE AGLI OPERATORI CHE SUPPORTANO I GENITORI COME ASSISTENTI DI VOLO. 

GLI STRUMENTI UTILIZZATI PER ACCOMPAGNARE, SIA DALLA BASE CHE IN QUOTA V. SONO: LE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO E RECUPERO SCOLASTICO SETTIMANALI, DI TUTORAGGIO E MONITORAGGIO STRETTO DELL’ANDAMENTO DELLA SCUOLA CON CONFRONTI E MEDIAZIONI CON GLI INSEGNANTI, I COLLOQUI PSICOPEDAGOGICI E MOTIVAZIONALI CON IL RAGAZZO STESSO E DI CONFRONTO E SUPPORTO CON LA MAMMA E LE FIGURE DI RIFERIMENTO PARENTALI. QUESTI ELEMENTI SI COLLOCANO ALL’INTERNO DI UN METODO ORMAI CONSOLIDATO, E HANNO SCORTATO LA FAMIGLIA E IL RAGAZZO VERSO UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DELLE RISORSE PRESENTI, DELLE DIFFICOLTÀ SU CUI INTERVENIRE NEL FUTURO E PER L’ATTIVAZIONE DI NUOVE COMPETENZE RELAZIONALI. 

IL SUPERAMENTO DELLE TURBOLENZE INCONTRATE IN VOLO, DEI TEMPORALI, DELLE TEMPESTE, DELLE ZONE DI BASSA VISIBILITÀ, HA FATTO SÌ CHE V. ACQUISISSE MAGGIORE SENSO DI RESPONSABILITÀ. IL PERCORSO SI È CONCLUSO CON IL SUPERAMENTO DELL’ESAME E CON L’ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI VALUTAZIONE E DI ELABORAZIONE CON IL RAGAZZO, LA FAMIGLIA E LA PICCOLA MA SIGNIFICATIVA COMUNITÀ EDUCANTE, COSÌ DA RILEGGERE IL PROCESSO, LE FATICHE ANCORA PRESENTI, LE STRATEGIE E I RISULTATI RAGGIUNTI. QUESTA ATTIVITÀ FONDAMENTALE PER VOLARE IN SICUREZZA, INSIEME AL COORDINAMENTO, È STATA PERSEGUITA COSTANTEMENTE E HA CONSENTITO UN BUON ATTERRAGGIO. 

Progetto ARCIPELAGO

Proviamo a definire sinteticamente il progetto navigando tra le isole di questo arcipelago di attività.

Le isole delle fasi iniziali

LE FASI DI AVVIO SONO UNA PARTE FONDAMENTALE DELL’ATTIVITÀ E RICHIEDONO UNA CURA IMPORTANTE: SI DEFINISCE LA MAPPATURA DEGLI STUDENTI IN DIFFICOLTÀ (DIDATTICA, PERSONALE; RELAZIONALE) ATTRAVERSO LA RACCOLTA DEI BISOGNI E DELLE INFORMAZIONI DEGLI INSEGNANTI, INNANZITUTTO DEI COORDINATORI DI CLASSE MA ANCHE DI CHI, PUR NON AVENDO INCARICHI FORMALI, HA UNA SENSIBILITÀ E UN’ATTENZIONE AI RAGAZZI RICONOSCIUTA DAGLI STUDENTI STESSI. ALCUNI CRITERI DI SCELTA: LA CONTINUITÀ DELL’INTERVENTO, IL DISAGIO EMOTIVO/RELAZIONALE, IL DISAGIO EMOTIVO/RELAZIONALE, LE DIFFICOLTÀ DIDATTICHE E METODOLOGICHE, LA CLASSE, LA PRESENZA DI DISAGIO LEGATO A DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE E DI APPRENDIMENTO, LE PROBLEMATICHE FAMILIARI. 

SI COSTITUISCONO PICCOLI GRUPPI DI STUDENTI. CIASCUN GRUPPO IN MEDIA È FORMATO DA 4/5 ALUNNI SEGUITI DA 2 OPERATRICI DELL’ASSOCIAZIONE ABC onlus:  VENGONO COMPOSTI IN MODO TALE CHE SIANO EQUILIBRATI, COSÌ DA PERMETTERE: AI PIÙ TIMIDI DI ESPRIMERSI, AI RAGAZZI PIÙ VIVACI DI IMPARARE ALTRI MODI DI COMUNICARE E, A TUTTI, DI IMPARARE SIA RISPETTO AI CONTENUTI DIDATTICI, SIA EDUCATIVAMENTE. 

Le isole delle finalità e della comunità educante

DA SEMPRE CI SPINGE IDEALMENTE E CON UNA MOTIVAZIONE RAFFORZATA DI ANNO IN ANNO DALL’ESPERIENZA, LA CONSAPEVOLEZZA DELLE INFINITE RISORSE E CAPACITÀ INSITE IN CIASCUNA PERSONA E DELLA FORZA DELLA RELAZIONE, IN PRIMIS QUELLA EDUCATIVA, CHE PUÒ DETERMINARE, SE GESTITA CON PROFESSIONALITÀ, COSTANZA E AMOREVOLEZZA, LIVELLI DI CRESCITA E DI CONSAPEVOLEZZA CHE POSSONO FAR FRONTE ALLE TANTE DIFFICOLTÀ PRESENTI. 

CONSIDERATA LA SEMPRE CRESCENTE COMPLESSITÀ DELLE SITUAZIONI, SI CERCA DI FAR CONVERGERE LE RISORSE PRESENTI PER DARE SOLLIEVO E PER INNESCARE, TROVATO UN PO’ DI RISTORO, PROCESSI DI CAMBIAMENTO E DI EVOLUZIONE, ALLONTANANDO IL RISCHIO DI CADERE IN DINAMICHE DISPERATE DI RESA E DI RASSEGNAZIONE O, AL CONTRARIO, DI REAZIONI SCOMPOSTE GUIDATE DALLA RABBIA.

NELLE SFIDE VECCHIE E NUOVE CHE SI AFFRONTANO ABBIAMO CONFERMA DI COME SIA PRIORITARIA UN’AZIONE DI SISTEMA CONDIVISA CHE VEDA TUTTI GLI ADULTI, IMPEGNATI NEI DIVERSI RUOLI, DISPONIBILI A INTERAGIRE E AD ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DI UN IMPEGNO SOCIALE ED EDUCATIVO PIÙ AMPIO, CHE ABBIA COME ORIZZONTE LA COMUNITÀ E SOPRATTUTTO I SUOI MEMBRI PIÙ SENSIBILI E FRAGILI. PURTROPPO MOLTE FAMIGLIE SONO GRAVATE DA DIFFICOLTÀ MATERIALI E RELAZIONALI CHE INCIDONO PESANTEMENTE SULL’EQUILIBRIO DEI FIGLI, MA, FORTI DELLA METODOLOGIA DEL PROGETTO, CI SI CALA CON FIDUCIA IN QUESTA TRINCEA PER SOSTENERE NEI RAGAZZI LE FATICHE SCOLASTICHE, I PROBLEMI RELAZIONALI, LE SOLITUDINI, IL DISEQUILIBRIO EMOTIVO, L’INCONSAPEVOLEZZA, I DISTURBI COMPORTAMENTALI, L’ASSENZA DI MOTIVAZIONE, LA DISCONNESSIONE DALLA REALTÀ E DA SE STESSI.  

SOGGETTI SIGNIFICATIVI DELL’ATTIVITÀ SONO GLI INSEGNANTI CHE, INSIEME AGLI OPERATORI E AI GENITORI, COSTITUISCONO QUELLA RETE EDUCATIVA INDISPENSABILE PER LA CRESCITA DEI RAGAZZI. RISPETTO AL CORPO DOCENTE SENTIAMO FORTE ANCHE IL MANDATO DI SUPPORTO ALLA LORO ATTIVITÀ, PER IL BENE MASSIMO DEGLI STUDENTI, E PER EVITARE, NELLA COMPLESSITÀ SEMPRE PIÙ GRANDE E NEL DISAGIO SEMPRE PIÙ DIFFUSO, CHE SI INSTAURINO DINAMICHE DI DISINVESTIMENTO E POCO FUNZIONALI, SOPRATTUTTO CON GLI STUDENTI PIÙ IN DIFFICOLTÀ. 

IL CONTATTO CON LE FAMIGLIE È MOLTO IMPORTANTE E IN QUESTO DIALOGO INIZIALE SI CERCA DI COINVOLGERE IL GENITORE-I SIA RELATIVAMENTE AI BISOGNI SCOLASTICI CHE ALLE QUESTIONI EDUCATIVE, ED È POI POSSIBILE, SUCCESSIVAMENTE, SIA AL BISOGNO CHE A CONCLUSIONE DELLE ATTIVITÀ, RICONTATTARLO O ESSERE CONTATTATI PER UN CONFRONTO O PER LA RESTITUZIONE DEL PERCORSO FATTO (SOPRATTUTTO PER LE SITUAZIONI PIÙ DIFFICILI).

É STRATEGICA L’AZIONE ALL’INTERNO DELLA SCUOLA, DOVE TUTTI GLI ELEMENTI DELLA RETE CONVERGONO, DOVE È POSSIBILE CONVOGLIARE, FAR EMERGERE E VALORIZZARE RISORSE PERSONALI ED EDUCATIVE PER UN CAMBIAMENTO SOCIALE VIRTUOSO E PER LA COSTRUZIONE DI UNA SOCIETÀ SOLIDALE, ATTENTA AI BISOGNI DEI PIÙ FRAGILI, SENSIBILE, GIUSTA, LIBERA DA GIUDIZI E PREGIUDIZI CHE CONDANNANO E GENERANO MALESSERE.

SI CERCA DI FAVORIRE CONCRETAMENTE LO SVILUPPO E LA CRESCITA DI PERSONE (RAGAZZI ED ADULTI COINVOLTI) RESPONSABILI, CHE SANNO AGIRE CON LIBERTÀ E RISPETTO, CAPACI DI RELAZIONI POSITIVE, UMANE ED AMOREVOLI. 

Le isole dell’attività

IL LAVORO SETTIMANALE A SCUOLA SI È BASATO SUL LAVORO IN PICCOLO GRUPPO. I RAGAZZI SI SONO SENTITI ACCOLTI, VISTI E RICONOSCIUTI ALL’INTERNO DI UN PROGETTO CHE LI HA ACCOMPAGNATI IN UNA FASE DELICATA E DIFFICILE, HA DATO LORO LA CERTEZZA CHE ALCUNI ADULTI SI PREOCCUPAVANO PER LORO E PER IL LORO FUTURO, CONCRETAMENTE, CONSIGLIANDO MODALITÀ RELAZIONALI NUOVE, ATTIVANDO LA CRITICA VERSO ALCUNI ATTEGGIAMENTI DISFUNZIONALI, DANDO UN’INTERPRETAZIONE DEL LORO ORIZZONTE DI VITA CON SPERANZA E GRATITUDINE. SONO STATI SOSTENUTI NELLO STUDIO PUR NELLE GRAVI DIFFICOLTÀ, RICONOSCENDO I LORO LIMITI E LE LORO RISORSE.

SI È RIUSCITI NELL’INTENTO DI CREARE UN’ATMOSFERA DI FIDUCIA, DI CONFRONTO E DI CONDIVISIONE TALE PER CUI È STATO POSSIBILE RIFLETTERE INSIEME, IN UN DIALOGO APERTO, PROFONDO E COSTRUTTIVO, TANTO SULLE DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE INCONTRATE DAI RAGAZZI QUANTO SULLE FATICHE EMOTIVE E RELAZIONALI. IN QUESTA  ATMOSFERA I GRUPPI SONO CRESCIUTI SIA IN SENSIBILITÀ CHE IN CAPACITÀ DI ASCOLTO. É STATA CURATA MOLTO, NELLE FASI DI AVVIO DEL PROGETTO, LA COSTRUZIONE DI UN CLIMA DI ASCOLTO ATTENTO ED ACCOGLIENTE: AI RAGAZZI È STATA DATA L’OPPORTUNITÀ DI PRESENTARSI SENZA TEMERE IL GIUDIZIO E SONO STATI SEMPRE INCORAGGIATI A PORTARE ARGOMENTI E QUESTIONI PER LORO SIGNIFICATIVI O IMPORTANTI DA CONDIVIDERE. 

DAL PUNTO DI VISTA DIDATTICO, SOPRATTUTTO PER LE DIVERSE SITUAZIONI, PIÙ COMPROMESSE, SI È DOVUTO RIPARTIRE SPESSO DA QUEGLI ELEMENTI DISFUNZIONALI DI BASE CERCANDO, NELLA FATICA EMOTIVA E COGNITIVA PRESENTE, DI CREARE ALCUNI PRESUPPOSTI PER POTER ACCEDERE ALLA DISPONIBILITÀ AD APPRENDERE QUALI: L’ATTIVAZIONE DI PROCESSI DI RIMOTIVAZIONE COSTANTI, LA RICERCA DI UN TEMPO-RITMO DI IMPEGNO MINIMO, LA PROPOSTA DI CONTENUTI SINTETICI, LA STIMOLAZIONE SECONDO I CENTRI DI INTERESSE, LA DISPONIBILITÀ A SUGGERIRE SPAZI DI DECANTAZIONE, LA PRESENZA DI UN’AUTORITÀ SANA E CONSAPEVOLE, LA RIPRESA E LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE PRESENTI COME L’INTUITO E LA LOGICA, IL SOSTEGNO EMOTIVO, LA RIPRESA DEI CONCETTI DI BASE IN RIFERIMENTO AL LAVORO EFFETTUATO NEGLI INCONTRI PRECEDENTI, IL SUGGERIMENTO DI CONNESSIONI E DI UNA NARRAZIONE SIMBOLICA EFFICACE E COINVOLGENTE. 

IN ALCUNI CASI POI È STATO RITENUTO UTILE PREVEDERE, PER ALCUNI RAGAZZI CHE HANNO ESPRESSO UNA PARTICOLARE SOFFERENZA O UN PARTICOLARE DISAGIO A CAUSA DI SITUAZIONI FAMILIARI MOLTO CRITICHE O DI DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE PIÙ ACCENTUATE, UN’ATTENZIONE E SPAZI DI ASCOLTO E CONFRONTO INDIVIDUALIZZATI. 

I RAGAZZI SONO STATI ACCOMPAGNATI CON MODALITÀ CALIBRATE SULLE LORO CARATTERISTICHE. SI È CERCATO, IN ALTRE PAROLE, DI ADATTARE L’INTERVENTO SULLE NECESSITÀ DEL SINGOLO, A SECONDA DELLE PROBLEMATICHE RISCONTRATE O RIPORTATE DAI DOCENTI E IN BASE AD OBIETTIVI IL PIÙ POSSIBILE INDIVIDUALIZZATI E CONCORDATI, SPECIE IN ALCUNI CASI, CON GLI INSEGNANTI DI RIFERIMENTO. NON SI È LAVORATO, DUNQUE, IN MANIERA STANDARDIZZATA E UGUALE PER TUTTI, MA CON ALCUNI CI SI È CONCENTRATI MAGGIORMENTE SULL’ASPETTO DELL’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO E DEL MATERIALE, SUL RISPETTO DELLE REGOLE SCOLASTICHE E DELLE CONSEGNE, CON ALTRI SULLA MOTIVAZIONE, SUL METODO DI STUDIO, SULL’ESPOSIZIONE E LE DIFFICOLTÀ LINGUISTICHE, SU SINGOLE MATERIE PARTICOLARMENTE OSTICHE O, ANCORA, SULLA CONSAPEVOLEZZA E ACCETTAZIONE DELLE PROPRIE DIFFICOLTÀ, SULLA SCOPERTA E SULL’USO DI STRATEGIE COMPENSATIVE DEI LIMITI, SULLA NECESSITÀ E POSSIBILITÀ DI CHIEDERE AIUTO (ANCHE AI COMPAGNI), SULL’INCREMENTO DELL’AUTOSTIMA ALLO SCOPO DI MIGLIORARE – ANCHE – LE PRESTAZIONI SCOLASTICHE. 

IL RITMO SETTIMANALE HA PERMESSO DI CONOSCERE MEGLIO LE LORO DIFFICOLTÀ E, IN QUESTO MODO, SI È CERCATO DI TROVARE STRATEGIE DIVERSIFICATE E APPROCCI BEN DIREZIONATI. IL RITMO PORTA STABILITÀ EMOTIVA CHE CONDUCE, A SUA VOLTA, AD UNA MAGGIORE SICUREZZA NELL’APPROCCIO ALLO STUDIO. MOLTI STUDENTI NON HANNO ORGANIZZAZIONE E METODO, ALCUNI HANNO DIMOSTRATO DI AVERE SCARSE COMPETENZE ELEMENTARI, COME LA CURA DEL MATERIALE O LA CAPACITÀ DI MANTENERE UN MINIMO DI ORDINE NELLA PIANIFICAZIONE DI SCADENZE ED IMPEGNI SCOLASTICI O DI AVERE UN’EFFIMERA E SQUILIBRATA CONCEZIONE DEL TEMPO PER CUI È SEMPRE TUTTO IMMEDIATAMENTE POSSIBILE E DOVE SI PERDE LA CONTINUITÀ TRA PRESENTE, PASSATO E FUTURO. 

SOTTOLINEIAMO ANCHE IL CALO DEL LIVELLO DI ATTENZIONE E DI CONCENTRAZIONE CHE SEMPRE PIÙ SPESSO SFOCIA IN DISTURBO, GRAZIE ANCHE ALLA TROPPA SOLLECITAZIONE NEGATIVA DI SMARTPHONE E COMPUTER. 

AVENDO ISTITUITO PICCOLI GRUPPI E PERCORSI INDIVIDUALIZZATI E PERSONALIZZATI, SI È POTUTO CONTRASTARE QUESTO DISAGIO, SOTTOLINEANDO SETTIMANALMENTE I PASSAGGI AVVENUTI E RITORNANDO SULLE RESISTENZE E SULLE MODALITÀ PER SUPERARLE, CONSOLIDANDO, DOVE POSSIBILE, VIA VIA LE COMPETENZE ACQUISITE, ANCHE QUANDO POCHE (NELLA FERMA CONVINZIONE CHE È MEGLIO AVERE POCHE INFORMAZIONI E COMPETENZE MA BEN CONSOLIDATE), RINFORZANDO LA MOTIVAZIONI CON VISIONI, INTERPRETAZIONI, DIALOGHI COSTANTI E ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO, CALIBRANDO LE NOZIONI DA ACQUISIRE ALLE CAPACITÀ DI CIASCUNO E RICHIEDENDO A CIASCUNO, NEL TEMPO, UNO SFORZO MAGGIORE NELL’IMPEGNO, SEMPRE DOPO AVER ANALIZZATO I PICCOLI SUCCESSI RAGGIUNTI, A PARTIRE DA QUELLI RELAZIONALI CON GLI  INSEGNANTI, CON I COMPAGNI E CON SE STESSI. 

OLTRE ALL’INTERVENTO INDIVIDUALIZZATO, SEPPUR GESTITO IN PICCOLO GRUPPO, SI RITIENE IMPORTANTE SOTTOLINEARE QUESTO PROCESSO DI VERIFICA E RESTITUZIONE COSTANTE – AI RAGAZZI ED INSIEME A LORO – DEI PASSI EVOLUTIVI COMPIUTI E DI QUELLI ANCORA DA COMPIERE: CONSIDERIAMO INFATTI TALE LAVORO DI ELABORAZIONE E DI COSTRUZIONI DI SIGNIFICATI E CONSAPEVOLEZZA INDISPENSABILE TANTO PIÙ IN AMBITO EDUCATIVO. 

Le isole della metodologia 

-LAVORO DI RETE.

SI LAVORA IN TERMINI SISTEMICI, COINVOLGENDO FIN DALLA PROGETTAZIONE GLI ATTORI CHE SAREBBERO POI INTERVENUTI NELLE ATTIVITÀ. LA CONDIVISIONE DI STRATEGIE E DELLA VISION CON ALCUNI INSEGNANTI DELLA SCUOLA, COME TUTTA LA FASE DEDICATA ALL’ANALISI DELLE DIVERSE SITUAZIONI E DELLA COSTITUZIONE DEI PICCOLI GRUPPI E DEI SINGOLI RAGAZZI DA SEGUIRE ATTRAVERSO UN’ACCURATA STRUTTURAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DELL’INTERVENTO, AVVIENE APPUNTO IN SINERGIA CON I DIVERSI ATTORI E PROFESSIONISTI. 

IL CONTATTO SETTIMANALE CON ALCUNI INSEGNANTI È UN IMPEGNO CHE PERMETTE DI INTRAPRENDERE AZIONI, SOPRATTUTTO DAL PUNTO DI VISTA EDUCATIVO, SIGNIFICATIVE. IN QUESTO SENSO SI POSSONO INDIRIZZARE I PROCESSI E SI GESTISCONO LE SITUAZIONI CON MAGGIORE SENSIBILITÀ E CONSAPEVOLEZZA, SI CONSEGNA AI RAGAZZI UN CLIMA ACCOGLIENTE E SI POSSONO SOSTENERE SITUAZIONI COMPLESSE. 

-LAVORO RELAZIONALE-EDUCATIVO

-ASCOLTO. E’ L’AZIONE CENTRALE DELLA RELAZIONE EDUCATIVA. IN OGNI FASE DEL PROGETTO PORTIAMO QUESTA COMPETENZA CHE CONIUGA L’ATTENZIONE SPECIFICA AI CONTENUTI E ALL’ORGANIZZAZIONE DI BASE DEL LAVORO, LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE PRESENTI CON L’EMPATIA E L’APERTURA DEL CUORE VERSO L’INTERLOCUTORE E LE SUE FRAGILITÀ. É STATO FONDAMENTALE METTERSI IN ASCOLTO DELLE DIVERSE REALTÀ PER CAPIRE SEMPRE PIÙ IN PROFONDITÀ LA QUANTITÀ DI ELEMENTI CHE SI SONO PRESENTATI. GLI OPERATORI SONO COSÌ DELLE ANTENNE RICETTIVE DELLE QUALITÀ PRESENTI NEI SISTEMI SCOLASTICI E NEI RAGAZZI E DEL DISAGIO PER POTERLO ATTENUARE E LIMITARE CON AZIONI CONCRETE DECLINATE ATTRAVERSO UNA PRATICA RELAZIONALE CONSAPEVOLE E AMOREVOLE. 

-RIELABORAZIONE. IN OGNI PROCESSO EVOLUTIVO ALL’INTERNO DEL PROGETTO SI È CERCA DI OFFRIRE UN’ANALISI PER COMPRENDERE E PORTARE CHIAREZZA NELLE SITUAZIONI. CON L’ANALISI SI RIELABORA IL PERCORSO DEFINENDO I SIGNIFICATI CHE TRASMETTE, INTERPRETANDONE I VISSUTI, COSTRUENDO IPOTESI DA VALIDARE. L’ELABORAZIONE DEI PROCESSI, IN PARTICOLARE QUANDO SI PALESANO NODI PIÙ COMPLICATI DA SCIOGLIERE, È IMPORTANTE PER COMPRENDERE IL GRADO DI DIFFICOLTÀ DEI RAGAZZI E PER COSTRUIRE ORIZZONTI POSSIBILI IN RELAZIONE AI CONTESTI E ALLE REALI POSSIBILITÀ. TALE RIELABORAZIONE, EFFETTUATA CON I RAGAZZI, DIVENTA POI, SE SVOLTA CON CONTINUITÀ, UN ELEMENTO DI VALUTAZIONE E UN MODO PRATICO DI DISCERNIMENTO, DI POSSIBILITÀ DI ATTUARE SCELTE E AGIRE CON PIÙ EQUILIBRIO E SEGUENDO DELLE PRIORITÀ. 

-NON GIUDIZIO. IN TERMINI VALORIALI L’OSSERVAZIONE DELLA REALTÀ, DAL NOSTRO PUNTO DI VISTA, RICHIEDE DI NON SCADERE NELLA FACILE LOGICA PREGIUDIZIALE DELLE ETICHETTE, NELL’ATTRIBUZIONE SEMPLIFICATORIA DI SIGNIFICATI SUPERFICIALI, NELLA VISIONE DETERMINISTICA DI CAUSA-EFFETTO, NELLE CLASSIFICAZIONI GENERALISTE E MASSIFICANTI. QUESTO È IL GIUDIZIO NEGATIVO CHE RISCHIA SPESSO, NELLE RELAZIONI, DI INFICIARE UNA VISIONE CHE PERMETTE DI SUPERARE I PROBLEMI, ATTUANDO CERTO UN DISCERNIMENTO ACCURATO SUI PROBLEMI VERI CHE SI CELANO DIETRO A STRUTTURE MASCHERATE (ES. DA PARTE DEI RAGAZZI: “NON HO VOGLIA”, “NON CAPISCO”, “NON MI PIACE” ECC.; DA PARTE DI ALCUNI ADULTI: “ NON SI IMPEGNA”, “È SVOGLIATO”, “NON CAPISCE” ECC) E ANCHE USCENDO DA SCHEMI PRECOSTITUITI E DETERMINISTICI. CON QUEST’OTTICA, MANTENENDO LA CAPACITÀ CRITICA, SI POSSONO SOSTENERE LE VERE FRAGILITÀ E SCOPRIRE POTENZIALITÀ, VALORIZZARE LE RISORSE E LA BELLEZZA CHE PERMANE ANCHE NELLE SITUAZIONI PIÙ COMPLICATE. 

-VOLER BENE. VOGLIAMO BENE AI RAGAZZI, ALLE LORO FAMIGLIE E ALLE PERSONE CHE SI OCCUPANO DI LORO CON BENEVOLENZA E IMPEGNO. E’ UN BENE CHE I RAGAZZI SENTONO E RICERCANO PERCHÈ METTE LA DIDATTICA A SERVIZIO DELLA CRESCITA, USA LE PAROLE PER FAR FIORIRE IL GIARDINO INTERIORE, VEDE OLTRE, AUMENTA L’AUTOSTIMA E LA POSSIBILITÀ DI CHIEDERE AIUTO, SCIOGLIE ALCUNE RESISTENZE, SUPERA I CONFLITTI, ACCOMPAGNA CON PAZIENZA E DETERMINAZIONE, SORPRENDE. 

-VALUTAZIONE. LA VALUTAZIONE È UNA PIETRA MILIARE DEL METODO, NON È SOLO UNA FASE PROGETTUALE MA UNA MODALITÀ DI GESTIONE E DI ELABORAZIONE CONTINUA DEL LAVORO SVOLTO CHE DIVENTA CURATIVA E CHE È DI PER SÈ UN ELEMENTO PSICOPEDAGOGICO.

LA VALUTAZIONE SVOLTA DURANTE TUTTO L’INTERVENTO IN MODO INTERATTIVO E DIALOGICO SIA CON I RAGAZZI CHE CON GLI ALTRI SOGGETTI DELLA RETE E NELL’EQUIPE PER VERIFICARE NON SOLTANTO GLI OBIETTIVI E LO STATO DI AVANZAMENTO DEL PERCORSO MA PER DARE SENSO, RIELABORARE, DARE CONSAPEVOLEZZA, ANALIZZARE LE STRATEGIE INTRAPRESE ED I PROCESSI RELAZIONALI ED EDUCATIVI. 

-COORDINAMENTO e SUPERVISIONE. IL COORDINAMENTO E LA SUPERVISIONE DELL’INTERO PROGETTO, SIA NELLA PARTE IDEATIVA E DI PROGRAMMAZIONE SIA NELLA PARTE OPERATIVA ED ATTUATIVA, SONO STATI SVOLTI DA UNA FIGURA CON UNA FORMAZIONE PEDAGOGICA E DI COUNSELING. HANNO INOLTRE FATTO PARTE STABILMENTE DELL’EQUIPE UN’ANTROPOLOGA CULTURALE ED UNA PSICOLOGA, CON ALLE SPALLE UNA PLURIENNALE COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE. 

Nel lasciare l’arcipelago …

IL PROGETTO CI DÀ MODO DI VERIFICARE OGNI ANNO LA SITUAZIONE REALE CHE VIVONO I RAGAZZI, LE LORO FAMIGLIE, LE ISTITUZIONI E LE TANTE PERSONE DEPUTATE, A VARIO TITOLO, ALLA LORO EDUCAZIONE. QUEST’ANNO ABBIAMO RILEVATO NOTEVOLI DIFFICOLTÀ SUL PIANO INDIVIDUALE E SOCIALE, COME GIÀ PRECEDENTEMENTE ANALIZZATO, AGGRAVATE DA UNA DIFFUSIONE PERVASIVA DELLE STESSE CHE NON ESCLUDE, POTENZIALMENTE NESSUNO. ABBIAMO RISCONTRATO UN BISOGNO EDUCATIVO FORTE ED UNA TENDENZA CRESCENTE AL DISAGIO PSICOLOGICO ANCHE DOVE IL LIVELLO CULTURALE E SOCIOECONOMICO DELLE FAMIGLIE POTEVANO FAR IPOTIZZARE UNA CAPACITÀ DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI IN AUTONOMIA. QUESTO MALESSERE CONCLAMATO CI CONFERMA ORMAI L’URGENZA DI UN APPROCCIO DI INTERVENTO SISTEMICO, SINERGICO, ORGANIZZATO CHE VEDA IL COINVOLGIMENTO DEGLI ADULTI DELLA COMUNITÀ EDUCANTE. TALE PRASSI OPERATIVA DA SEMPRE CARATTERISTICA DEL METODO DI ABC ATTUATO NEI PROGETTI E NELL’AIUTO AI RAGAZZI E LE FAMIGLIE RICHIEDE UNA COMPLESSITÀ DI SGUARDI E DI STRATEGIE PROFESSIONALI CHE QUANDO ATTIVATE, NONOSTANTE LA FATICA E L’IMPEGNO GESTIONALE E DI COORDINAMENTO, SI RIVELANO EFFICACI E RISOLUTIVE IN TEMPI ANCHE BREVI.