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Vista la buona partecipazione ed i feedback positivi sia dei giovani partecipanti, sia degli operatori, si è deciso di dare risposta positiva alla richiesta di prosecuzione del gruppo fino a fine maggio.

Tracce artistico narrative per l’adolescenza 

INTRODUZIONE: 

NARRARTI è l’incontro tra Arteterapia e Narrazione Autobiografica: un’esperienza che parte dalla traccia grafica del proprio sentire fino ad arrivare al racconto del proprio vissuto. 

L’educazione al narrare di sé può aiutare ad acquisire più consapevolezza di raccontare sé stessi attraverso l’uso del processo creativo, come sostituzione o integrazione alla comunicazione verbale. 

La narrazione del sé conduce a trovare i successivi sviluppi del momento attuale, aiutando a rinnovare il rapporto con sé stessi e con gli altri, attraverso forme intimistiche di conoscenza. 

Un gruppo dedicato al racconto del sé, che coincide con il “tempo per sé”, ha l’obiettivo di acquisire maggiore consapevolezza sulla propria condizione, attivare strategie di adattamento e cercare possibili cambiamenti. 

La narrazione del sé offre la possibilità di “ri-viversi” e l’opportunità di “ritrovarsi” nelle proprie e nelle altrui storie di vita, e di “ri-specchiarsi” nell’opera creata, che diventa così oggetto di transizione tra il proprio mondo interiore e il mondo relazionale esterno. Queste pratiche sono degli strumenti che agevolano l’espressione del personale vissuto interiore. 

Obiettivo dell’attività è il raggiungimento del benessere scaturito dall’educazione alla narrazione del sé. 

Attraverso un percorso di incontri laboratoriali, utilizzando dalle matite alle tempere, dal disegno al collage, le pratiche artistico-narrative hanno la straordinaria capacità di agevolare il racconto del proprio vissuto, aiutando chi le usa a fare chiarezza dentro di sé. 

Attraverso il lavoro narrativo artistico avviene qualcosa di molto interessante: la persona attua un riconoscimento di sé e della propria presenza in grado di lasciare una traccia.

Inoltre, nel momento in cui le sensazioni si traducono nell’oggetto artistico avviene un processo di autocomprensione più profonda. 

Il riuscire a figurare immagini, memorie, sentimenti ed emozioni esprimendoli simbolicamente in una forma visiva concreta, permette di poterli osservare come qualcosa di staccato da sé, che può essere di aiuto all’individuo nella ricerca di nuove modalità da poter utilizzare nel quotidiano. 

OBIETTIVO GENERALE 

Conoscere nuove tecniche di racconto di sé per imparare ad ascoltarsi e a condividere il proprio vissuto. 

OBIETTIVI SPECIFICI 

  • Educare all’ascolto attivo 
  • Riconoscere ed essere consapevoli del proprio stato emotivo interiore 
  • Saper esprimere la propria emotività attraverso linguaggi espressivi artistici (arteterapia e narrazione autobiografica) 
  • Sviluppare empatia verso gli stati d’animo altrui 
  • Promuovere la socializzazione con un gruppo di pari 
  • Migliorare l’autostima attraverso il riconoscimento delle proprie potenzialità 

VERIFICA DEGLI OBIETTIVI 

La verifica dei suddetti obiettivi avverrà attraverso: 

  • l’analisi della documentazione fotografica e video degli incontri 
  • questionario anonimo di soddisfazione personale del percorso, somministrato al termine degli incontri 

MODALITA’ 

Il percorso è suddiviso in 10 incontri di due ore caduno (da calendarizzare secondo le esigenze). 

In ogni incontro è prevista una parte di arteterapia ed una parte di narrazione autobiografica. 

Il progetto è rivolto a persone di età compresa da 12 a 18 anni. Il gruppo ideale non dovrebbe superare il numero di 8 persone.

Resoconto finale

Il percorso è iniziato il 25 novembre 2022 ed è terminato il 26 maggio 2023, per un totale di 20 incontri e 400 ore di attività. Inizialmente sono stati finanziati dieci incontri, ma il gradimento raccolto ha generato un nuovo finanziamento per altri dieci incontri. Questa seconda tranche è stata finanziata dal Lions Club di Biella che ha voluto dedicare un service al progetto Narrarti.

Questo percorso ha portato a creare un gruppo stabile di persone che non si conoscevano, ma hanno iniziato a condividere momenti anche indipendenti dall’attività.

Questo aspetto rafforza la convinzione che la condivisione del sé è un aggregante sociale.

Il percorso si è sviluppato idealmente in tre modalità:

1. Inizialmente con lavori individuali, che hanno avuto lo scopo di avviare la reciproca conoscenza

2. Con delicatezza ed attenzione, il gruppo è stato stimolato al lavoro insieme, dove si è sviluppato il reciproco supporto e un rispecchiamento rispettoso

3. Il momento del rispecchiamento è stato interessante per constatare come le persone conosciute in un ambito protetto e non giudicante riescano a cogliere aspetti sconosciuti o non riconosciuti della singola persona

L’esplorazione del sé, imparare a conoscere e a familiarizzare con le proprie emozioni e con quelle altrui e sperimentare le dinamiche del gruppo hanno consentito che si affinasse l’ascolto attivo dell’altrui storia e la consapevolezza del proprio ruolo nei vari momenti di interazione.

La partecipazione iniziale al percorso è stata altalenante, per poi assestarsi alla formazione di un gruppo costante di sette persone.

Il clima durante lo svolgimento del percorso è passato da essere timido e cauto, a rilassato, di fiducia reciproca e gioioso.

Abituarsi a raccontare di sé attraverso varie forme sia artistiche che narrative, facilita estremamente l’agio alla condivisione, anche di parti segrete della propria vita.

Da parte delle conduttrici, si è percepita una forte urgenza di uno spazio simile, quasi necessario, che ha garantito una presenza costante per tutti gli appuntamenti.

È stato un percorso coinvolgente, che ha richiesto in chi lo ha condotto, molta delicatezza e attenzione delle proposte.

Quello che però ne è emerso è stato molto di più di quanto ci si aspettasse.

È stato generato uno spazio, dove il gruppo è riuscito, sentendosi libero, ad alleggerirsi, trovando nell’altro una risorsa e non un ostacolo.

Ecco alcuni rimandi finali del gruppo:

  • Ho iniziato questo percorso per supportare un’amica alla quale era stato suggerito di partecipare per capire come gestire le proprie emozioni attraverso l’arte e la scrittura. Tuttavia, ad oggi, ho capito quanto io in realtà ne avessi bisogno, dato che mi ha dato la possibilità di conoscere meglio me stessa, il mio carattere e i miei sentimenti. Qui dentro ho imparato molte lezioni di vita, che mi hanno aiutata chi sono e la persona che voglio essere in futuro, ovvero una ragazza senza paura e libera di esprimermi. GRAZIE a tutti per questa bella avventura e per aver condiviso lacrime, esperienze e pensieri senza filtri.
  • Dopo questo percorso ho imparato che a volte esternare le proprie emozioni e pensieri può essere molto più utile, piuttosto che tenerle per sé. Avere un confronto con altre persone disposte ad ascoltare è molto piacevole e ci si rende conto di come a volte le storie degli altri possono toccarci profondamente, perché magari ci ritroviamo nei loro racconti. Inoltre, mi porto a casa delle nuove amicizie e dei bei ricordi, che mi hanno sicuramente aiutata nel mio percorso di crescita.
  • Ho imparato ad ascoltare e a guardare da occhi non miei
  • Grazie di tutto
  • Grazie
  • Volevo ringraziare ognuno di voi per il tempo trascorso insieme, ma non solo. Volevo ringraziarvi perché in voi ho trovato un posto sicuro dove poter essere me stessa. Anche se magari non mi sono aperta molto con voi, spero di avervi lasciato comunque qualcosa. Voi mi avete raccontato qualcosa delle vostre vite e ve ne sono molto grata. Se il prossimo anno non ci vedremo, auguro a tutte voi il meglio, siate sempre voi stesse.
  • Compagnia che migliora l’umore
  • Superare i propri limiti, uscire dalla propria confort zone, può mostrare i lati di noi stessi che non sapevamo nemmeno esistessero.

Il monitoraggio del percorso è avvenuto tramite:

– condivisione costante con la referente di Spaf!

– tenuta del diario di attività

– raccolta di immagini fotografiche, alcune delle quali troverete di seguito

Ecco la lettera che il centro d’ascolto Spaf! ha inviato alla Fondazione Marco Falco

L’importante collaborazione tra Fondazione Marco Falco Onlus e il servizio Spaf!, realizzata attraverso il progetto NarrArti da Voi finanziato, è motivo di grande soddisfazione e gratitudine. Vogliamo esprimere un sentito ringraziamento con l’auspicio di poter trovare presto nuovi spazi di confronto.

Ci fa piacere riportare alcune riflessioni pervenute dagli operatori dell’èquipe dello Spazio diAscolto, servizio co-gestito da questo Consorzio, ASLBi e CISSABO, che da oltre20 anni accoglie e ascolta i giovani di tutto il Biellese:

” L’incontro fra Spaf e NarrArti è avvenuto in una bella mattina autunnale. le operatrici del progetto e la signora Stefania Falco sono venute al Servizio per raccontarci di un’opportunità rivolta agli adolescenti: un progetto di arteterapia narrativa. E i nostri adolescenti l’hanno accolto volentieri. Le ragazze che hanno scelto di partecipare al laboratorio ne sono uscite molto arricchite sotto vari aspetti.  

Emozioni prima tenute nascoste hanno trovato una nuova modalità comunicativa che ne ha permesso la condivisione.Le relazioni umane fra pari hanno poi fatto il resto, creando un clima sempre più coinvolgente e rinforzante, dapprima sulle difficoltà e in seguito sulle potenzialità.

Narrarsi tramite l’Arte e poi tramite le parole è stato quindi per le nostre giovani “spaffiane”un importante percorso di crescita.”

Il presidente del CDA: Avv. Marco Romano

Il direttore: Dott. Patrizia Marcacci